Gli Impianti Geotermici

GEOTERMIA VERONESE

PROMOZIONE DEGLI IMPIANTI GEOTERMICI E DELLE ENERGIE RINNOVABILI

GRUPPO DI STUDIO SULLE ACQUE TERMALI DELLA PROVINCIA DI VERONA

Gli Impianti Geotermici

Gli impianti comunemente utilizzati sfruttano la cosiddetta "geotermia a bassa entalpia".

 

La geotermia a bassa entalpia

La geotermia a bassa entalpia sfrutta il sottosuolo come serbatoio di calore. Nei mesi invernali il calore viene trasferito in superficie, viceversa in estate il calore in eccesso, presente negli edifici, viene dato al terreno. Questa operazione è resa possibile dalle pompe di calore, motori che tutti noi conosciamo nella forma più diffusa rappresentata dai frigoriferi. Impianti di questo tipo non necessitano di condizioni ambientali particolari, infatti non sfruttano né le sorgenti naturali d'acqua calda, né le zone in cui il terreno ha temperature più alte della media a causa di un gradiente geotermico più elevato. Quello che questa tecnologia sfrutta è la temperatura costante che il terreno ha lungo tutto il corso dell'anno. Normalmente, già ad un metro di profondità, si riescono ad avere circa 10-15 °C. A questo punto si utilizza la pompa di calore che sfrutta la differenza di calore fra il terreno e l'esterno per assorbire calore dal terreno e renderlo disponibile per gli usi umani. Più questa differenza è alta migliore è il rendimento. La pompa di calore necessita di energia elettrica per funzionare, Template:In condizioni medie ogni 3 kWt resi disponibili si consuma 1 kWe. Per rendere l'impianto ambientalmente più compatibile ed energeticamente autosufficiente, si può abbinare ad un impianto fotovoltaico che produrrà l'energia necessaria per alimentare la pompa di calore. Lo stesso impianto può essere utilizzato per raffrescare gli edifici, facendo funzionare la pompa di calore al contrario, quindi assorbendo il calore dalla superficie e trasferendolo al sottosuolo. L'alternanza del funzionamento estate/inverno permette di non raffreddare sensibilmente la zolla di terreno in cui sono situate le sonde.

Uno dei primi impianti costruiti in Italia, che integra il geotermico con il fotovoltaico e il solare termico è stato realizzato a Porretta Terme, un piccolo Comune della Provincia di Bologna. A seguito di un finanziamento europeo il Centro CISA ha inaugurato nel marzo 2008 l'impianto che alimenta il locale Centro Civico - Centro Anziani di proprietà del Comune.

 

Sonde geotermiche

Per trasferire il calore dal terreno si utilizzano delle sonde geotermiche: tubi ad U costituiti da materiali con alta trasmittanza termica nei quali passa un liquido che assorbe il calore e lo porta in superficie o nel sottosuolo. Le sonde possono essere di tre tipi:

  • verticali
  • orizzontali
  • compatte

 

Nel primo caso la sonda scende nel terreno andando verso temperature più elevate e necessitando di macchinari particolari per il carotaggio del terreno; nel secondo caso è necessario un terreno sufficientemente pianeggiante nel quale i tubi vengono posati a seguito di un semplice scavo ad una profondità non elevata ma anche sul fondo di un lago artificiale o naturale sfruttando, in questo caso il calore dell'acqua. Nel terzo caso le sonde sono realizzate tramite strutture orizzontali o verticali annegate nel terreno a profondità variabili fra i 4 e gli 8 metri, scambiando calore tramite superfici elevate realizzate tramite apposite soluzioni strutturali."

Per saperne di più

da "Quaderni della geotermia"

a cura di Enrico Castellaccio

di Adele Manzella, CNR-IGG

 

 

 

da ARPAV, 2004

 

 

 

di Andrea Zille, ELCO

 

 

 

di Luca Micheletti

 

 

 

da "Quaderni della geotermia"

a cura di Enrico Castellaccio

 

 

 

 

da "Pantheon, 57, 2015"

a cura di Giorgia Castagna

 

 

 

 

da "Geologia Tecnica & Ambientale,

n.2 - n. 3 anno 2016"

a cura di Rocco Lombardi

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